Quali sono le novità sul Tetto Prezzo Gas in Europa?

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Tetto Prezzo Gas: cos'è, come funziona e cosa significa?
Tetto Prezzo Gas: cos'è, come funziona e cosa significa?

Proteggere imprese e famiglie dall’instabilità del mercato energetico a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina è il tema principale al centro del dibattito europeo. Una delle soluzioni più discusse è l’introduzione del tetto prezzo gas. Cos’è e come funziona? Ecco tutte le info utili.

Tetto Prezzo Gas: 180€ al megawattora 19/12/2022: Dopo lunghi mesi di trattative, gli stati membri dell'Unione Europea hanno trovato un accordo sul tetto al prezzo del gas da acquistare dai paesi esterni all'Unione Europea, fissandola a 180 euro al megawattora. Il tetto sarà effettivo dal prossimo 15 febbraio e scatterà solo se il prezzo del gas sul mercato europeo sarà maggiore di 35 euro rispetto alla media di altri mercati internazionali per almeno tre giorni. Monitora l'andamento del prezzo del gas europeo e italiano con il nostro grafico.

Tetto prezzo gas cosa significa?

A seguito dell'invasione russa dell'Ucraina sono state molte le conseguenze negative nel settore dell'energia, in particolare nella commercializzazione del gas e nel costo finale al metro cubo del gas. Le sanzioni imposte alla Russia e la dipendenza di alcuni Paesi Europei nei confronti del gas russo hanno portato a una forte instabilità dei prezzi e a una situazione geopolitica molto complessa.

Oggi al centro del dibattito europeo c'è la ricerca di metodi per tutelare le aziende e le famiglie dai continui rincari sul prezzo del gas così come sul petrolio (da qui anche "tetto prezzo petrolio"). Una delle soluzioni più recenti, frutto del dibattito sul tavolo di Bruxelles, sembra essere il "Price Cap".

Prezzo al tetto del gas significato: qual è? Con questo termine si indica l'operazione con la quale si fissa un tetto massimo al gas importato dalla Russia. Quindi un limite economico da non superare, che rappresenta un'altra delle sanzioni promosse nei confronti della Russia.

In alternativa a questa azione, il Price Cap può prevedere anche l'istituzione di un’entità unica europea per acquistare il gas a un determinato prezzo. Quest'ultimo secondo le prime teorie non dovrebbe scendere sotto i 35 euro a megawattora.

Infine un altro aspetto considerato nel tetto al prezzo del gas è la creazione di una "zona rossa". Questa ha lo scopo di fissare un prezzo temporaneo per tutti quegli Stati che sono esposti ancora di più alle conseguenze delle sanzioni russe in quanto ancora dipendenti e tra questi c'è l'Italia (da qui "tetto prezzo gas Italia").

  • Al centro del Price Cap c'è:
  • un tetto massimo di acquisto del gas russo;
  • la creazione di un'entità unica europea per l'acquisto del gas;
  • l'istituzione di una zona rossa a protezione degli Stati europei più esposti.

Tetto prezzo gas: come funziona?

Il Price Cap non è una novità del 2022. Infatti questo termine è già stato usato in passato, precisamente per la prima volta in Gran Bretagna, durante gli anni '80. Invece in Italia questo termine viene introdotto dal settore delle telecomunicazioni e dell'industria.

Questo termine viene definito anche all'interno legge n. 481/95 come "limite massimo della variazione di prezzo vincolata per un periodo pluriennale".

Oggi nel settore energetico il Price Cap è inteso letteralmente come un "tetto al prezzo gas". Più concretamente consiste nel mettere un limite massimo al prezzo di acquisto del gas. Di conseguenza gli operatori europei non possono più comprare la materia prima disponibile oltre una determinata cifra. Questa misura andrebbe a colpire direttamente la Russia in quanto gli altri Paesi, come Stati Uniti, Qatar, Algeria, non ne verrebbero colpiti.

L'abbassamento del costo massimo di acquisto del gas comporterebbe un effetto domino sulle bollette. Questo perché ad esempio nel mercato tutelato l'ARERA calcola trimestralmente il prezzo della materia prima basandosi sui mercati italiani ed europei di riferimento. Impostare un vincolo potrebbe portare quindi a raffreddare il mercato e abbassare il prezzo della materia prima in bolletta.

Il Price Cap riguarda esclusivamente la voce di costo della bolletta conosciuta come "spesa per la materia energia". A dispetto di ciò, queste disposizioni non coinvolgerebbero la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, la spesa per gli oneri di sistema e le imposte, come l'IVA.

Secondo diverse stime, il risparmio ottenuto nella bolletta da queste disposizioni potrebbe cambiare a seconda delle utenze domestiche o delle imprese. Sicuramente questa convenienza può andare da qualche decina di euro al mese per le famiglie, a centinaia o addirittura migliaia di euro per quelle aziende e industrie che consumano molta energia (e che sono notevolmente in difficoltà al momento).

Qual è la situazione attuale sul tetto del prezzo gas UE?

Le informazioni sull'argomento sono in continuo cambiamento, in quanto le riunioni dei Ministri sono frequenti e il dibattito è centrale al momento. Sicuramente dalle recenti fonti istituzionali sembra che il Price Cap dovrà ancora aspettare per essere messo in pratica.

Tetto prezzo gas rimandato? Al momento sì, viste le divergenze dei diversi Stati europei. Per discutere dell'argomento si riuniranno i capi di Stato e di governo dei diversi Paesi tra il 6 e il 7 ottobre 2022 a Praga. Il vertice formale sarà invece il 20 e il 21 ottobre a Bruxelles. Il 19/12/22 gli stati membri dell'Unione Europea hanno trovato un accordo sul tetto al prezzo del gas - 180€/MWh - da acquistare dai paesi fuori all'Unione Europea.

Attualmente sono molte le divergenze tra gli Stati europei. Tra questi Paesi Austria e Germania (da qui la ricerca "tetto presso gas Germania") mostrano forte preoccupazione per un inverno rigido. Questi timori nascono soprattutto dalle recenti minacce da parte del Cremlino, che ha avanzato l'ipotesi di chiudere il gasdotto Nord Stream 1.

Secondo la Germania ad esempio troppi Paesi europei dipendono ancora dal gas proveniente dalla Russia, di conseguenza una minaccia del genere rappresenta un rischio elevato di mancanza di fornitura ai cittadini. Allo stesso modo anche l'Austria si è mostrata poco propensa a fissare un tetto di prezzo gas alla Russia, tramite il ministro dell'Energia Leonore Gewessler.

Grazie ai calcoli di S&P Global, società finanziaria statunitense, nell'eventualità che venga chiuso Nord Stream 1 all'Unione Europea mancherebbero 20 miliardi di metri cubi di gas per arrivare a marzo 2023. Invece altri Stati si aprono più o meno timidamente a questa possibilità ma non senza dubbi. È il caso ad esempio del premier olandese Mark Rutte (da qui “tetto prezzo gas Olanda”) che commenta così la vicenda:

Abbiamo ancora delle domande e delle preoccupazioni ma guardiamo con favore alle proposte presentate ieri della Commissione Europea, incluso un 'price cap' al gas russo.

Infine tra le posizioni più convinte ci sono quelle di Polonia, Estonia, Lituania. Ad esempio il ministro lituano dell'Energia Dainius Kreivys all'arrivo al Consiglio Energia a Bruxelles ha dichiarato:

La Russia sta portando avanti una guerra energetica con l'Europa sul gas, i prezzi stanno aumentando vertiginosamente. La Lituania sostiene la proposta della presidente sul tetto ai prezzi del gas. Dobbiamo agire subito, non c'è tempo da perdere.

Tetto prezzo gas Europa: quali sono le notizie da Bruxelles?

Sono della ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dei gasdotti russi in Europa.

Ursula Von der Leyen presidente della Commissione Europea

Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, commenta invece così i futuri progetti previsti dall'Europa. L'obiettivo è infatti quello di intervenire sul Title Transfer Facility (TTF), cioè il mercato europeo di Amsterdam. Si tratta di uno degli indici più importanti nella definizione dei prezzi del gas naturale (da qui "prezzo gas Amsterdam").

Il tetto del prezzo del gas non è solo una teoria. Anzi, sono già diversi gli esempi in Europa che hanno dimostrato come imporre questo limite possa garantire un certo risparmio. È l'esempio di Spagna e Portogallo, Paesi che hanno imposto un massimale al prezzo del gas acquistato dalle proprie centrali elettriche.

Mentre alcuni Paesi sembrano essere più titubanti, come Svezia, Olanda e Ungheria, altri come la Grecia e la Spagna sembrano supportare il Price Cap già proposto a giugno 2022 da Mario Draghi.

Nonostante i benefici di questa strategia sembrino l'ideale per tutelare famiglie e, soprattutto, grandi imprese energivore dai rincari imminenti, ciò che è meno certo è la reazione della Russia. Difatti quest'ultima potrebbe decidere di chiudere i rubinetti a fronte di una decisione simile. Nello specifico Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha commentato così:

Qualsiasi azione, inclusa l'istituzione di un price cap, crea le condizioni per avere un deficit e aumentare la volatilità dei prezzi.

Quanto incide il tetto prezzo gas nella bolletta?

Per capire quanto effettivamente il tetto prezzo gas possa giovare alle famiglie così come alle imprese è fondamentale avere chiaro quanto questa componente di costo sia determinante all’interno delle bollette.

La spesa per la materia energia include tutte quelle attività che il fornitore deve svolgere per garantire energia al cliente finale, come l'acquisto della materia prima, il suo dispacciamento (cioè l'operazione che assicura l’equilibrio tra la domanda e l’offerta) e la commercializzazione al dettaglio.

All'interno della bolletta gas è possibile leggere questo valore sotto il nome di "Materia prima gas" o suoi sinonimi, espressi in €/Smc (Standard Metro Cubo). In ogni caso si conta che per una famiglia con consumi annui di circa 1400 Smc questo valore incide di circa del 41% sul prezzo finale della bolletta.

Il valore della spesa gas incide sulla spesa del consumatore anche in base a quanto consumi. Infatti questa componente è quella che varia secondo le tue abitudini di consumo. Invece altre componenti di costo, ad esempio gli oneri di sistema, possono rimanere invariati a prescindere dal costo €/Smc.

Quali sono gli altri costi della bolletta gas?

Circa il 41% della bolletta è composta dai consumi effettivi della materia prima, quindi da quanto gas si utilizza. Questo elemento è quello che interessa il tetto del prezzo gas e che può essere ridotto abbassando il costo della materia prima sul mercato all’ingrosso europeo ed italiano.

Il restante valore include invece molte altre voci che possono essere determinanti e che compongono il prezzo finale che il cliente deve pagare in bolletta. Tra questi:

  1. spesa per il trasporto e la gestione del contatore, cioè il prezzo previsto per il trasporto, lo stoccaggio, la distribuzione del gas e la gestione del contatore;
  2. spesa per gli Oneri di Sistema, cioè una somma destinata alla copertura dei costi relativi alle attività di interesse generale, che viene pagata da tutti i clienti del servizio gas;
  3. imposte, che includono l’imposta di consumo (cioè l’accisa), l’addizionale regionale e l'IVA (o Imposta sul Valore Aggiunto);
  4. altre partite, è una voce di costo non sempre presente, bensì la trovi laddove vengono addebitati o accreditati importi diversi dalle altre voci di spesa. Alcuni esempi di questi casi possono essere gli interessi di mora, la restituzione o l’addebito del deposito cauzionale, eventuali ricalcoli e i contributi di allacciamento.

Ogni quanto arriva la bolletta gas?A seconda del fornitore scelto possono cambiare le tempistiche di fatturazione: mensile, bimestrale, trimestrale o anche quadrimestrale! Per sapere quale sia la modalità da te sottoscritta contatta il servizio clienti del tuo fornitore oppure verifica il periodo di fatturazione nella prima pagina della tua bolletta, nella sezione dedicata al periodo di riferimento.

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