Indici PUN, PSV, TTF: cosa li distingue?

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PUN, PSV, TTF: quali sono le differenze e come vengono definiti sul mercato?
PUN, PSV, TTF: quali sono le differenze e come vengono definiti sul mercato?

Gli indici PUN (Prezzo Unico Nazionale) per la luce e PSV (Punto di Scambio Virtuale) e TTF (Title Transfer Facility) per il gas, sono indici di mercato che segnalano l'andamento dei prezzi per queste materie prime sulle borse di riferimento.

Se ti sei interessato a un'offerta indicizzata per l'energia elettrica o per il gas, è probabile che tu abbia sentito parlare di indici PUN, PSV e TTF e che ti sia chiesto cosa significhino queste sigle. Magari, ti sei anche domandato in che modo possano influenzare la bolletta e le spese dei consumatori finali. Con questo articolo troveremo una risposta a tutte queste domande.

Indice PUN, PSV, TTF: 15/03/2025
Indice MercatoPrezzo  €/kWh e €/Smc
PUN - Prezzo Unico Nazionale0,150
PSV - Punto di Scambio Virtuale0,566
TTF - Title Transfer Facility0,548

* Fonte: GME, ARERA.

Indici PUN, PSV, TTF: facciamo chiarezza

PUN, PSV e TTF: che cosa indicano queste sigle? Vediamolo subito insieme.

  1. Indice PUN (Prezzo Unico Nazionale): indicatore del prezzo all’ingrosso dell’energia che viene scambiata fra produttori e fornitori sul mercato nazionale della Borsa Elettrica Italiana.
  2. Indice PSV (Punto di scambio virtuale): rappresenta il prezzo di riferimento del gas sul mercato all'ingrosso in Italia, denominato proprio Punto di Scambio Virtuale.
  3. Indice TTF (Title Transfer Facility): rappresenta il prezzo di riferimento del gas su uno dei principali mercati per lo scambio di gas a livello europeo, il Title Transfer Facility con sede olandese.

Per tutti e tre gli acronimi si tratta, dunque, del prezzo all’ingrosso pagato dai fornitori. Abbiamo subito l'occasione di notare una prima distinzione tra questi acronimi: nel caso dell'indice del PUN parliamo del prezzo dell'energia elettrica, mentre nel caso di PSV e TTF si tratta invece di quello del gas.

Indice PUN

Adesso vediamo più da vicino l'indice PUN. Come abbiamo detto, questo acronimo sta per Prezzo Unico Nazionale: si tratta di un dato che esprime la media pesata dei prezzi di vendita dell’energia elettrica in Italia ed è espresso in euro/MWh. Le operazioni di compravendita tra fornitori e produttori di energia elettrica avviene, come detto, nella Borsa Elettrica Italiana, nota anche come IPEX (Italian Power Exchange).

Il valore del PUN è un dato disponibile sul sito del GME, il Gestore Mercati Energetici.

Il PUN rappresenta la media dei prezzi zonali di vendita dell'energia: registra dunque le contrattazioni nelle differenti zone del Paese in ogni ora e giornata e il suo valore è tendenzialmente più alto nelle ore in cui la produzione di energia è più costosa, mentre solitamente si assesta su cifre più basse quando l'offerta è maggiore.

Quanto impatta il PUN sulla mia bolletta? Il peso delle variazioni del PUN in fattura dipende dal tipo di contratto che il consumatore ha sottoscritto: scegliendo un'offerta indicizzata, il prezzo della Spesa per la materia energia in bolletta rispecchierà l'andamento del PUN ed è variabile mensilmente. Con un'offerta fissa, invece, il prezzo della fornitura è sempre lo stesso in base alle condizioni contrattuali sottoscritte.

Sulla base delle variazioni dell'indice PUN, infatti, i fornitori elaborano il costo dell’energia in bolletta luce: a fronte di un PUN più alto, anche i costi per i clienti finali si alzano. Al contrario, a fronte di costi inferiori, anche l'importo per i consumatori si abbassa.

Prima del 2007 la vendita di elettricità era gestita in regime di monopolio pubblico, ma con l'approvazione del decreto Legislativo n. 79/99 e della legge 125/07 anche la vendita di elettricità è stata liberalizzata e quotata in borsa: il servizio elettrico è entrato così nella modalità del libero mercato.

Indice PSV e TTF

In maniera analoga a quanto accade nella Borsa Elettrica Italiana, il PSV, ovvero Punto di Scambio Virtuale, è il luogo di incontro tra domanda e offerta del mercato del gas in Italia, in cui si definisce il prezzo del gas all'ingrosso: in base al suo valore, i fornitori stabiliscono il prezzo della materia prima da applicare ai consumatori finali. È gestito da Snam Rete Gas, il gestore della rete di trasporto dei gasdotti nazionali.

Come abbiamo detto, invece, l'indice TTF è il valore del gas su uno dei maggiori mercati europei per questa materia prima: l'hub denominato appunto Title Transfer Facility. I fornitori del mercato italiano acquistano qui il gas naturale per rivenderlo ai clienti finali: il prezzo pagato dalle compagnie è strettamente connesso all'indice TTF. Il suo valore viene pubblicato regolarmente dalla società ICIS Heren.

Offerte Gas Le offerte del gas a prezzo indicizzato possono essere agganciate sia al valore del TTF che del PSV. La tariffa del mercato tutelato prendeva come riferimento proprio questo indice, prima che nell'agosto 2022 ARERA annunciasse un cambiamento: a partire dal primo ottobre 2022, l'indice di riferimento sarebbe stato quello del mercato all'ingrosso italiano, il PSV, con aggiornamenti mensili e non più trimestrali.

Il TTF viene calcolato facendo la media aritmetica delle quotazioni giornaliere riferite al mese di fornitura: per il mese di marzo 2023 possiamo dunque conoscere il TTF medio del mese precedente, dal valore pari a 0,548 €/Smc. Lo stesso vale per il PSV, fissato per febbraio a 0,566 €/Smc.

Il calo del costo del gas

Dopo il vertiginoso aumento del prezzo del gas, dovuto alla crisi energetica causata dalla guerra provocata dall'aggressione russa in Ucraina, i costi del metano stanno scendendo. Una discesa giunta al crollo registrato lo scorso 18 febbraio, quando le quotazioni al megawattora hanno toccato i 48,9 euro.

Sebbene si tratti comunque di un valore più alto rispetto al periodo pre-crisi, è comunque un calo davvero significativo, soprattutto se ripensiamo ai valori registrati in estate, quando le quotazioni al megawattora raggiungevano i 340 euro. Sia gli indici PSV che TTF hanno subito un calo, e questo può concorrere a tenere più basse anche le bollette. Perlomeno per i clienti del mercato tutelato o delle forniture del mercato libero con contratti indicizzati.

La bolletta del gas di gennaio per i clienti in tutela registrerà una diminuzione del 34,2% rispetto a dicembre 2022.

La Legge di bilancio ha inoltre azzerato gli oneri di sistema per il gas per il primo trimestre dell'anno, il che contribuirà a un maggior risparmio in fattura. Insomma, per i clienti in regime di maggior tutela e per quelli che hanno sottoscritto un'offerta indicizzata si prefigurano possibilità di risparmio. Questo perché chi aderisce a un'offerta indicizzata sceglie di esporsi alle oscillazioni del mercato, anche quando queste sono positive, mentre il consumatore con una tariffa bloccata a prezzo fisso pagherà sempre la medesima cifra stabilita dal contratto, chiaramente al netto delle variazioni di consumi.

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