Qual è la differenza tra prezzo e spread?
Quali sono le migliori offerte luce e gas di oggi, 16/05/2025?
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Confrontando le offerte sul mercato libero per la tua nuova fornitura di luce o gas, è necessario fare particolare attenzione allo spread, un costo aggiuntivo che alcuni fornitori possono scegliere di applicare al prezzo dell'energia elettrica e del gas.
Se ti stai chiedendo che cos'è e in che modo differisce proprio dal prezzo dell'energia elettrica e/o gas, continua a leggere: in questa guida capirai meglio come funziona e in che modo districarti tra le diverse offerte sul mercato.
Come si compone la spesa per la materia energia?
Molto probabilmente, le bollette salate di questi mesi ti avranno convinto a cercare una nuova offerta luce o gas più vantaggiosa. Magari, il tuo sguardo sarà stato catturato da una proposta particolarmente conveniente, con un'offerta variabile che ti ha davvero convinto. Ciò a cui devi però fare attenzione, oltre al prezzo della materia prima, è anche lo spread.
Che cos'è lo spread? Lo “spread” è un contributo al consumo che viene applicato dal fornitore e stabilito in base alle dinamiche di mercato. Il contributo al consumo è una componente della spesa della materia energia che viene definito per le offerte variabili, quindi indicizzate in base all'andamento del mercato. Per questo motivo, all'interno delle condizioni economiche, il prezzo viene descritto come PUN + Spread (per l'energia elettrica) o PSV/TTF + Spread (per il gas).
Si tratta di un elemento molto importante, perché concorrerà, insieme al Prezzo di Commercializzazione e Vendita (per l'energia elettrica) e Quota di Vendita al Dettaglio (per il gas) a fare la differenza sulla spesa in bolletta: non basta, insomma, tenere d'occhio il costo della materia prima quando si confrontano le offerte. Quest'ultima potrebbe essere molto vantaggiosa, ma magari l'applicazione dello spread o della PCV/QVD potrebbe far lievitare i costi finali. Per questo è importante conoscere tutti i fattori che possono contribuire alla formulazione del prezzo finale pagato dal consumatore.
Che cos'è la Quota di Vendita al Dettaglio? La QVD è applicata dai venditori ai clienti a copertura dei costi di commercializzazione al dettaglio della vendita di gas naturale. È composto da una quota fissa e una quota legata ai consumi. Per i clienti del servizio di maggior tutela è definito da ARERA - Autorità di regolazione per energia reti e ambiente - mentre per il mercato libero è definita con descrizione dal proprio fornitore di riferimento.
Offerta fissa o indicizzata?
Oggi le offerte luce e gas si dividono tra prezzo fisso e indicizzato. Ma quali sono le differenze tra contratto con prezzo indicizzato e offerta fissa e, soprattutto, quale conviene sottoscrivere?
- Offerta a prezzo fisso: il valore €/kWh e/o €/Smc è fisso, resta invariato per tutta la durata dell'offerta: generalmente dai 12 ai 36 mesi.
- Offerta a prezzo variabile: tariffa indicizzata prevede che il il valore €/kWh e/o €/Smc varia mensilmente in base all'andamento del mercato.
Le offerte a prezzo fisso, dunque, indicano che il prezzo non cambierà nell'arco di un determinato periodo stabilito dal contratto, solitamente uno, due o anche tre anni. Al contrario, l'offerta indicizzata prevede che il costo segua gli andamenti della materia prima sul mercato e che, dunque, possa variare.
Offerta variabile o fissa: quale conviene? Il vantaggio di un'offerta fissa è che, nel caso in cui il prezzo dell'energia dovesse crescere, i consumatori pagheranno comunque una tariffa, predeterminata, plausibilmente più bassa. Al tempo stesso, questo rappresenta anche uno svantaggio qualora, al contrario, il prezzo subisse flessioni: scegliere una tariffa indicizzata permette di approfittare di eventuali cali del costo dell'energia elettrica e del gas nel mercato all'ingrosso. Subendone, tuttavia, anche i rincari, nel caso si verificassero.
PUN, PSV e TTF
Le offerte a tariffa variabile si dicono indicizzate proprio perché seguono gli indici di mercato che segnalano l'andamento dei prezzi per le materie prime sulle borse di riferimento. Gli indici del mercato energia sono tre:
- Indice PUN (Prezzo Unico Nazionale): è il prezzo di riferimento dell'energia elettrica sulla borsa elettrica italiana, nonché nel mercato all'ingrosso.
- Indice PSV (Punto di scambio virtuale): rappresenta il prezzo di riferimento del gas sul mercato all'ingrosso in Italia, denominato proprio Punto di Scambio Virtuale.
- Indice TTF (Title Transfer Facility): il prezzo di riferimento del gas su uno dei principali mercati per lo scambio di gas a livello europeo, il Title Transfer Facility con sede olandese.
L'indice PUN è una sintesi della media dei prezzi zonali di vendita dell'energia e il suo valore varia ogni ora: il prezzo aumenta se la produzione di energia è più costosa, di conseguenza si abbassa nel ore in cui vi è maggiore offerta.
L'indice PSV è il luogo d'incontro tra domanda e offerta del mercato del gas italiano, dove viene definito il prezzo del gas all'ingrosso. Su questo parametro, i fornitori stabiliscono il prezzo della materia prima che verrà applicato poi ai consumatori finali. Il PSV è gestito da Snam Rete Gas.
L'indice TTF è invece il valore del gas definito su uno dei maggiori mercati europei per questa materia prima, quello olandese. Il suo valore viene pubblicato regolarmente dalla società ICIS Heren.
Da ottobre 2022, l'indice PSV è ciò su cui si basa l'Arera - Autorità di regolazione per energia reti e ambiente - per determinare il prezzo del gas per i clienti del mercato tutelato. La tariffa viene aggiornata mensilmente e non più trimestralmente, per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare eventuali scossoni del mercato.
Leggiamo la bolletta
Sicuramente, per tenere d'occhio le proprie spese, è importante saper leggere le bollette. Le principali voci sono le seguenti:
- Spesa per la materia energia: Comprende gli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire il gas naturale al cliente finale.
- Spesa per il trasporto e la gestione del contatore: Comprende gli importi fatturati per le diverse attività che consentono ai venditori di consegnare ai clienti finali l'energia;
- Spesa per oneri di sistema: Comprende gli importi fatturati per i corrispettivi destinati alla copertura di costi necessari a finanziare attività di interesse generale per il sistema gas e sistema elettrico, che vengono ripartiti tra tutti i clienti finali.
- Totale imposte e IVA
A queste voci, può aggiungersene anche una quinta: in alcune bollette è infatti presente la componente "altre partite", che raccoglie le spese non confluite nelle altre voci, come i contributi di allacciamento o l’addebito/ restituzione del deposito cauzionale. Tutte le voci in fattura hanno una quota fissa e un'altra legata ai consumi, eccezione fatta per le imposte.