Certificati bianchi: cosa sono?

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cosa sono i tee

Scopriamo cosa sono i certificati bianchi e chi sono i soggetti ammessi al meccanismo di incentivazione. Come si ottengono i titoli di efficienza energetica?

Cosa sono i Titoli di Efficienza Energetica

I certificati bianchi (CB), detti anche titoli di efficienza energetica (TEE), certificano i risparmi energetici conseguiti negli usi finali di energia dai soggetti obbligati, attraverso interventi di incremento di efficienza energetica. I soggetti destinatari di questi certificati si possono suddividere in “obbligati” e “volontari”. I primi si riferiscono a distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50 mila clienti. I secondi, chiamati soggetti volontari, sono:

  • ESCo certificate;
  • utenti finali pubblici o privati che hanno nominato un EGE;
  • soggetti privati o pubblici con certificato di conformità di un Sistema di Gestione dell'Energia alla norma ISO 50001.
Anche la Pubblica Amministrazione può beneficiare del sistema dei TEE, ricorrendo al servizio di ESCo certificate, per migliorare dal punto di vista energetico servizi pubblici ad alto consumo, come l’illuminazione e il trasporto pubblico.

Tutti i soggetti ammessi al sistema sono registrati nel Registro Elettronico dei Titoli di Efficienza Energetica gestito dal Gestore dei Mercati Energetici (GME). Nell’ambito del quadro normativo di riferimento, i TEE sono stati istituiti dai Decreti del Ministro delle Attività Produttive, d’intesa con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 20 luglio 2004 (D.M. 20/7/04 elettricità, D.M. 20/7/04 gas). Successivamente, questi decreti ministeriali sono stati modificati ed integrati con i D.M. 21/12/07, D.M. 28 dicembre 2012. Il D.M. 11 gennaio 2017 ha definito gli obiettivi quantitativi nazionali di incremento dell’efficienza energetica relativi al periodo 2017-2020.

ESCo: di cosa si occupano?

Le ESCo (Energy Service Company) sono società di servizi energetici che negli ultimi anni, a seguito dell’emanazione di decreti ministeriali in tema di efficienza energetica, sono diventate molto importanti. Queste società effettuano una diagnosi energetica per poter stabilire il miglior intervento di efficienza energetica da realizzare, non limitandosi solo alla sostituzione dell’impianto. Oltre a fornire servizi tecnici, si assumono anche l’onere dell’investimento ricorrendo al finanziamento tramite terzi (FTT). Il finanziamento del cliente può essere considerato un valore aggiunto. Un altro vantaggio delle ESCo riguarda la garanzia dei risultati sugli interventi realizzati in un’azienda o in un edificio. Infatti, per il cliente una parte del risparmio economico derivato dal miglioramento delle prestazioni energetiche diventa il canone annuale che dovrà versare alla ESCo per la durata del contratto. Una volta terminato il contratto, l’impianto realizzato è a tutti gli effetti proprietà del cliente.

Bisogna distinguere le ESCo dalle ESPC (Energy Service Provider Companies). Queste ultime si occupano di fornire sempre servizi energetici, ma non offrono la garanzia di un risparmio energetico e non assistono il cliente nell’accesso al credito.

EGE, cosa significa?

Piuttosto che domandarci che “cosa sono” gli EGE, dovremmo chiederci “chi sono”. In un mercato energetico dove l’efficienza energetica diventa un obiettivo primario e la riduzione delle emissioni CO2 (gas serra) necessaria, nasce la moderna figura professionale dell’EGE. Parliamo di un esperto in gestione dell’energia proveniente da una formazione adeguata e un’esperienza specifica sul campo. In particolare un EGE, introdotto con la norma UNI-CEI 11339, deve avere competenze in materia ambientale, finanziarie, comunicative e di gestione aziendale. Uno dei ruoli che questa figura può ricoprire è quello di responsabile del sistema gestione energia in ambito della norma ISO 50001 (norma internazionale volontaria sviluppata dall’Organizzazione Internazionale di Normazione).

Per quanto riguarda i certificati bianchi, l’articolo 5 del D.M. 11 gennaio 2017 prevede che le richieste di CB possono essere svolte dai soggetti obbligati e “da soggetti sia pubblici che privati che, per tutta la durata della vita utile dell'intervento presentato, sono in possesso della certificazione secondo la norma UNI CEI 11352, o hanno nominato un esperto in gestione dell'energia certificato secondo la norma UNI CEI 11339, o sono in possesso di un sistema di gestione dell'energia certificato in conformità alla norma ISO 50001.”

Come si ottengono i Certificati Bianchi per l'anno 2018

I distributori di energia, dal 2017 al 2020, per ogni anno sono tenuti a raggiungere una quota di risparmio di energia. Possono ottemperare all’obbligo della quota di risparmio stabilita per l’anno realizzando direttamente il progetto di incremento di efficienza energetica ammesso al meccanismo o acquistando i CB da altri soggetti ammessi al sistema nella piattaforma di mercato gestita dal GME.

I certificati bianchi si possono acquistare o vendere attraverso la Borsa dei Titoli di Efficienza Energetica o tramite accordi privati, comunicando le informazioni necessarie al GME.

Per ogni Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP) “risparmiata”, grazie all’intervento effettuato, viene assegnato un certificato per tutta la sua vita utile che viene stabilita a seconda della tipologia del progetto (3-10 anni).

Gli obiettivi da raggiungere per il 2018 sono 8,32 milioni di TEP. Per i prossimi anni:

  • 9,71 milioni di TEP da risparmiare nel 2019;
  • 11,19 milioni di TEP da risparmiare nel 2020.

L’Authority per l’Energia (ARERA) ha stabilito il fattore di conversione dei kWh in TEP connesso al meccanismo dei certificati bianchi. La conversione dei kWh in tep viene effettuata utilizzando l’equivalenza 1 kWh = 0,187x10-3 tep. Perciò un tep equivale a circa 5347.59 kWh.

I progetti per l'ottenimento dei CB

I progetti ammessi al meccanismo possono essere suddivisi in base al settore di riferimento:

  • settore industriale;
  • settore rete, servizi e trasporti;
  • settore civile.

Qualora il progetto non sia tra quelli previsti dalla normativa, il soggetto può richiederne l'ammissibilità. I progetti presentati non devono essere stati già effettuati e devono essere in grado di realizzare risparmi energetici addizionali.

Nel settore industriale si possono realizzare installazioni di impianti di energia termica, di generatori di aria calda, di bruciatori rigenerativi, di sistemi power quality, di motori elettrici. Nel settore rete, servizi e trasporti gli interventi realizzabili sono di efficientamento di reti di teleriscaldamento e/o teleraffrescamento esistenti, di reti elettriche, gas e idriche, di CED; acquisto mezzi di trasporto elettrici, ibridi, a idrogeno, GPL, GNL o a gas naturale. Per quanto riguarda il settore civile, si possono realizzare interventi di isolamento termico, installazione di caldaie e costruzione di edifici a energia quasi zero ad altissima prestazione energetica (come lo è una casa passiva). È possibile svolgere anche progetti che si riferiscono a misure comportamentali: iniziative atte a incrementare l’utilizzo di veicoli a basse emissioni, attuazione di sistemi di analisi dei consumi sui singoli impianti e sistemi di segnalazione efficienti.

Il progetto, una volta stabilito, deve essere approvato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). La documentazione può essere inviata tramite l'applicazione web Efficienza Energetica. Dopo aver verificato il progetto, il GSE dà il compito al GME di emettere i TEE per i soggetti aventi diritto.

Certificati bianchi, le tipologie

A seconda dell’intervento che si realizza, si distinguono diverse tipologie di TEE:

  1. tipo I, riduzione consumo energia elettrica;
  2. tipo II, diminuzione consumo gas naturale;
  3. tipo III, riduzione consumo energia diversa dalle precedenti e che non proviene dal settore dei trasporti;
  4. tipo IV, risparmio energia realizzato nel settore trasporti.

Secondo quanto stabilito dal D.M. 05/09/2011, anche la cogenerazione è inclusa all’interno del meccanismo TEE. Si tratta del processo di produzione combinata di energia elettrica (o meccanica) e calore. Per le unità di CAR riconosciute (cogenerazione ad alto rendimento) è previsto l’accesso al sistema. Il Gestore Servizi Energetici (GSE) si incarica di controllare e determinare il numero di certificati bianchi assegnabili a tali unità.

Certificati verdi, qual è la differenza?

I certificati verdi (CV), a differenza di quelli bianchi, si riferiscono esclusivamente all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Questo meccanismo è gestito dal GSE e riguarda produttori e importatori di energia elettrica da fonti non rinnovabili che ogni anno hanno l’obbligo di produrre o immettere nel sistema elettrico un certo quantitativo di energia “pulita”.

IL CV, che equivale a 1 MWh di energia, per poter essere riconosciuto dal Gestore dei Servizi Energetici SpA, l’energia prodotta deve provenire da un impianto qualificato IARF (impianti alimentati da fonti rinnovabili). Anche nel sistema dei certificati verdi l’obbligo da adempiere può essere soddisfatto tramite l’acquisto di CV che compensino la quota da raggiungere.

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