PUN, quali sono le fasce orarie?

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Quali sono le Migliori Offerte Luce e Gas di Oggi 27 Aprile 2024?

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Quali sono le Migliori Offerte Luce e Gas di Oggi 27 Aprile 2024?

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Il PUN è il punto di riferimento chiave quando si tratta di determinare il prezzo dell'energia elettrica: sulla tua bolletta, l’importo può essere calcolato in tariffa monoraria o in fasce orarie. Qual è la differenza e qual è l’opzione migliore per contenere la spesa energetica dei consumatori?

PUN fasce orarie

Che cos’è il PUN?

Il PUN (acronimo di Prezzo Unico Nazionale) è la media pesata dei prezzi di vendita dell’energia elettrica in Italia ed è espresso in euro/MWh.

Si tratta, insomma, del valore all'ingrosso dell'energia elettrica in Italia che viene scambiata fra produttori e fornitori sul mercato della Borsa Elettrica Italiana (IPEX, Italian Power Exchange). Questo valore tiene conto di una serie di fattori, comprese le quantità di energia disponibili e i prezzi nelle diverse regioni italiane e nelle diverse fasce orarie.

Il PUN registra le contrattazioni nelle differenti zone del Paese in ogni ora e giornata e il suo valore è tendenzialmente più alto nelle ore in cui la produzione di energia è più costosa, mentre solitamente si assesta su cifre più basse quando l'offerta è maggiore.

E questo ci permette di comprendere le ragioni per cui ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha introdotto, nel 2010, la suddivisione tra tariffa monoraria e multioraria, quella in cui il costo dell’energia varia in base alla fascia oraria in cui viene consumata.

Abbiamo visto che, tendenzialmente, nelle ore in cui l’offerta è maggiore il costo è più basso: ciò coincide prevalentemente nelle ore serali, quelle in cui la richiesta di energia elettrica si abbassa. Al contrario, durante la giornata la richiesta è al massimo, a causa del suo dispendio nei luoghi di lavoro e nel settore dei trasporti.

Arriviamo dunque alla ragione per cui ARERA ha introdotto la differenza tra tariffa monoraria e tariffa multioraria: incentivare consumi energetici più sostenibili, orientando i consumi domestici degli utenti nelle ore serali, provando così a rendere il sistema più efficiente ed evitare sovraccarichi.

  • Quali sono le fasce orarie?
  • F1: da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 19.00, escluse le festività nazionali.
  • F2: da lunedì a venerdì, dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00, escluse le festività nazionali; sabato, dalle 7.00 alle 23.00, escluse le festività nazionali.
  • F3: da lunedì a sabato, dalle 00.00 alle 7.00 e dalle 23.00 alle 24.00; domenica e festivi, tutte le ore della giornata.

Come si immaginerà, la fascia più costosa è proprio la fascia oraria F1, detta anche fascia di punta: è quella più rappresentativa della settimana lavorativa e per questa ragione, la richiesta di energia è stimata al massimo. La fascia oraria F2 è invece la fascia intermedia, diversa dagli orari di punta ma anche dalla terza fascia, la F3 (o fascia fuori punta), in cui la domanda di energia è stimata al minimo.

Se le fasce orarie sono 3, perché si parla anche di tariffa bioraria?

La domanda sorge spontanea: perché, se le fasce orarie sono 3, si sente spesso parlare di tariffa bioraria? Perché, per comodità, le fasce F2 e F3 vengono spesso accorpate, componendo così la fascia F23, comprendente dunque le ore dalle 19.00 alle 8.00 di tutti i giorni feriali; tutti i sabati, domeniche e giorni festivi). È il caso dei clienti ancora in servizio di maggior tutela, cui consumi vengono suddivisi in fascia F1 e F23.

PUN fasce orarie: come risparmiare?

Sappiamo che le offerte di energia elettrica possono essere a prezzo fisso e indicizzato: nel primo caso, il costo dell’energia sarà fisso per il periodo di validità dell’offerta (solitamente, 12 o 24 mesi). Nel secondo caso, può invece variare in base al costo del PUN. Il consumatore può anche scegliere tra una tariffa monoraria o multioraria.

  1. Tariffa monoraria: La tariffa monoraria è una tariffa omogenea durante le 24 ore, che non prevede differenze tra orari giornalieri o notturni.
  2. Tariffa multioraria: La tariffa multioraria presenza le diverse fasce di prezzo.

A questo punto, ti starai probabilmente chiedendo quale tra queste due opzioni sia migliore e quale faccia risparmiare di più. Non c’è una risposta univoca: per risolvere questi dubbi, è necessario analizzare le proprie abitudini di consumo.

Se, per esempio, si passa molto tempo in casa durante le ore del giorno e il consumo di energia - specialmente attraverso l’utilizzo di elettrodomestici più energivori - si concentra in questi momenti, allora è preferibile optare per una tariffa monoraria, dove appunto il costo dell’energia sarà omogeneo ma comunque più basso di quello in fascia F1 della tariffa multioraria. Se invece si passano molte ore fuori casa durante il giorno, e magari i lavori domestici vengono concentrati dopo le 19 e nel weekend, allora è consigliabile optare per una tariffa multioraria.

Ricorda, però, che per assicurarti bollette più leggere, non basta scegliere la tariffa migliore in base alle tue abitudini di consumo. Infatti, la differenziazione tariffale si applica sul prezzo energia della bolletta, ma sul prezzo finale pesano anche i costi fissi della spesa per la materia energia. Per scegliere l’offerta migliore è necessario confrontare anche queste componenti.

Parliamo di componenti come il prezzo del dispacciamento (PD) o la componente di commercializzazione della vendita (PCV): questi due valori nel mercato libero sono definiti dai diversi fornitori di energia. In fase di valutazione delle offerte è dunque molto importante comparare anche il costo di queste componenti, per assicurarsi di non incorrere in brutte sorprese.

Fasce orarie: e per il gas?

Per quanto riguarda i consumi del gas, non esiste alcuna differenziazione tariffaria basata sulle fasce orarie.

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Oltre a scegliere un’offerta più adeguata sulla base delle proprie abitudini di consumo, ci sono poi degli accorgimenti che permettono di contenere i costi in bolletta, a partire da azioni atte a migliorare l'efficienza energetica della propria abitazione, permettendo così di adottare pratiche in grado di farci risparmiare energia.

Un primo passo può essere quello di investire in elettrodomestici e dispositivi a basso consumo energetico: anche se più costosi, permettono di assorbire la spesa grazie al risparmio futuro in bolletta. Inoltre, è consigliabile ottimizzare l'illuminazione, sostituendo lampadine tradizionali con LED, che consumano meno energia e durano più a lungo. Infine, considerare l'installazione di pannelli solari o altre fonti di energia rinnovabile può non solo contribuire a ridurre i costi energetici a lungo termine, ma anche adottare un approccio più sostenibile all'energia.

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