Che cosa sono i contratti future sul gas naturale?

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Contratti futures sul gas: che cosa sono e come funzionano?
Contratti futures sul gas: che cosa sono e come funzionano?

I contratti future sono dei contratti attraverso cui è possibile acquistare gas a prezzi prefissati entro una certa scadenza. In questo articolo capiremo meglio che cosa sono e da cosa dipende il loro valore.

Che cosa sono i contratti future?

Prima di comprendere che cosa siano i contratti future sul gas naturale è necessario fare un passo indietro e capire che cosa sono in generale i contratti future.

I contratti future sono un tipo di contratto derivato attraverso il quale le due parti, l'acquirente e il venditore, si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di una data attività finanziaria o reale (detto "underlying asset") a un prezzo prefissato, che verrà pagato successivamente entro una certa scadenza.

Si tratta dunque di un contratto simmetrico in cui sia l'acquirente che il venditore sono obbligati a effettuare una prestazione a scadenza.

Che cos'è uno strumento derivato? In finanza, uno strumento derivato (in inglese derivative) è un titolo finanziario cui valore deriva dalle attività sottostanti, che possono essere azioni, obbligazioni, indici finanziari o, come nel caso dei future sul gas naturale, una commodity. Tra i derivati più diffusi, oltre ai futures, troviamo i forward, le opzioni e gli swap.

Il future è dunque un derivato proprio perché il suo valore deriva da quello dell'attività sottostante oggetto del contratto. In questo caso, dal valore del gas naturale. A differenza di un altro strumento a termine come il forward, il future si distingue per essere un contratto fortemente standardizzato.

I futures vengono identificati in base al prodotto e al mese di consegna. Possono essere rivenduti sul mercato secondario.

Contratti future e gas naturale

Il contratto future sul gas naturale è dunque assimilabile a un qualsiasi altro future scambiabile sul mercato: attraverso la stipulazione di questo tipo di contratto, infatti, l'acquirente è obbligato ad acquistare un quantitativo di gas naturale che il venditore è vincolato a vendergli a un prezzo prestabilito entro la scadenza indicata. Tutto questo, dunque, senza muovere realmente il gas. Vediamo in che modo accade.

Come funzionano e quando si usano

Nella pratica, dunque, attraverso il future l'acquirente si assicura la possibilità di acquistare il gas naturale durante un arco di tempo definito, a un prezzo non suscettibile delle fluttuazioni di mercato che potrebbero intervenire prima della scadenza del future.

  • Il contratto future può essere utilizzato
  • In funzione di copertura
  • In funzione speculativa

In funzione di copertura, il contratto future serve proprio per eliminare (o ridurre) il rischio di mercato dell'attività sottostante, cioè la sua perdita di valore. Il contratto future in funzione speculativa si basa sostanzialmente su una scommessa sulla futura evoluzione del prezzo dell'attività sottostante, oggetto del derivato.

In questo caso, l'acquirente scommette sulla possibilità che il prezzo spot – il prezzo da corrispondere al venditore per l'acquisto del bene con consegna immediata – cresca, così che con un investimento minimo al momento della stipulazione del contratto (il margine iniziale, da versare alla Cassa di compensazione e garanzia) si generi un notevole guadagno futuro.

Tuttavia, nel caso in cui, invece, a ridosso della scadenza dei futures il prezzo dell'attività sottostante scenda, l'acquirente registra una perdita consistente che può arrivare anche alla totalità del proprio investimento. Al contrario, la sua controparte si è assicurata un guadagno con cui tamponare le perdite dovute al prezzo spot in calo.

Nella maggior parte dei casi, le operazioni sui futures delle commodity come il gas sono speculative: non c'è l'effettiva consegna del bene che, piuttosto, viene scambiato virtualmente. Il più delle volte, entro la scadenza del future viene semplicemente regolata la differenza con la controparte.

Il grande vantaggio di un contratto come il future è proprio che nel momento della sua stipulazione non necessita di investire ingenti capitali che sarebbero invece necessari per muovere direttamente il bene. Si tratta, in altre parole, dell'effetto leva.

L'effetto leva è la possibilità di effettuare un investimento che riguarda un elevato ammontare di risorse finanziarie con un basso tasso di capitale effettivamente impiegato.

La leva finanziaria rende di fatto il capitale più efficiente, e viene espressa dal valore dell'attività sottostante e il capitale effettivamente investito.

Grazie all'effetto leva, i contratti future sul gas permettono di moltiplicare i ritorni sulle somme investite. Al contempo, ciò li rende anche strumenti finanziari molto rischiosi.

Tetto al prezzo del gas

Lo scorso dicembre, i ministri dell'Energia dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo su un meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini e l'economia comunitaria dalle eccessive fluttuazioni del prezzo del gas dovuto alla crisi energetica, il cosiddetto tetto al prezzo del gas o price cap

  • Il meccanismo si attiva automaticamente al presentarsi di due condizioni:
  • il prezzo dei derivati TTF (Title Transfer Facility) a un mese supera i 180 €/MWh per tre giorni lavorativi.
  • il prezzo dei derivati TTF a un mese è superiore di 35 € a un prezzo di riferimento del GNL sui mercati mondiali per gli stessi tre giorni lavorativi.

Mentre il meccanismo è attivo non sono consentite le operazioni riguardanti i contratti future relativi al gas naturale al di sopra di un cosiddetto "limite dinamico di offerta".

Il "limite dinamico di offerta" è il prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali maggiorato di 35 EUR/MWh. Se il prezzo di riferimento per il GNL è inferiore a 145 €, il limite dinamico di offerta rimarrà pari alla somma di 145 € più 35 €.

Contratto future e mercato del gas

Come abbiamo detto, il valore del future deriva da quello dell'attività sottostante, in questo caso il gas. L'inverno insolitamente mite, ma anche l'accordo raggiunto dall'UE a proposito del tetto sul prezzo del gas, ha influito sui mercati.

Mercoledì 4 gennaio il future TTF ha perso un ulteriore 10%, attestandosi a 65 €/MWh, ai minimi dal novembre 2021.

Come sono nati i futures

I contratti future nascono inizialmente come strumenti assicurativi nel campo dell'agricoltura, per tutelare gli agricoltori visto che il prezzo dei loro prodotti è sempre stato esposto a forti oscillazioni, causate dall'andamento dei raccolti. Attraverso i futures, gli agricoltori potevano così assicurarsi di vendere le proprie merci a un prezzo prestabilito, tutelandosi nel caso il valore sul mercato dei loro prodotti scendesse.

D'altra parte, il compratore si proteggeva dalla possibilità che i raccolti poveri facessero schizzare i prezzi, garantendosi la possibilità di acquistare determinati prodotti a costi più vantaggiosi.

Sembra che già nel XVII secolo, a Osaka, in Giappone, fosse stato aperto un primo mercato future incentrato sul riso. È però nel 1860, con l'apertura a Chicago della Chicago Board of Trade (CBOT), che il primo mercato future su merci dei tempi moderni ha visto la luce.

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