Tetto Prezzo Gas fissato 180€/MWh

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Tetto Prezzo Gas fissato 180€/MWh: quali sono i suoi meccanismi?
Tetto Prezzo Gas fissato 180€/MWh: quali sono i suoi meccanismi?

L'Unione Europea ha trovato un accordo sul tetto al prezzo del gas, la misura fortemente caldeggiata dal governo italiano per reagire alla crisi energetica innescata dall'aggressione russa in Ucraina: sarà di 180 euro per megawattora, ma scatterà solo a determinate condizioni. Scopriamo insieme di quali requisiti si tratta e quando entrerà in vigore il price cap.

Prezzo Gas GraficoMonitora l'andamento del prezzo del gas europeo e italiano con il nostro grafico.

Tetto sul prezzo del gas: come funziona

Lo scorso 19 dicembre il Consiglio europeo dell'Energia ha trovato un accordo sul tetto del prezzo del gas, venendo incontro alle richieste di Paesi quali Italia, Grecia, Polonia e Belgio che auspicavano all'adozione di questa misura per arginare l'aumento del prezzo del gas scaturito dalla crisi energetica.

Il tetto sul prezzo del gas è stato fissato su 180€/MWh ma scatterà solo qualora dovessero verificarsi due condizioni:

  • prezzo del TTF Month Ahead superiore a 180 €/MWh per tre giorni lavorativi;
  • prezzo del TTF Month Ahead superiore di 35 € il prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi.

In altre parole, il meccanismo disegnato dai ventisette ministri dell'Energia dell'Unione Europea prevede che il tetto sul costo del gas si attivi solamente qualora i prezzi nella principale borsa del gas europea, la Dutch title transfer facility - TTF, superino i 180 euro per megawattora per tre giorni lavorativi consecutivi. La seconda condizione affinché si inneschi il meccanismo di controllo prevede che i prezzi della TTF superino di 35 euro il prezzo di riferimento globale del gas naturale liquefatto.

Una volta entrato in azione, il meccanismo rimane in vigore per venti giorni di contrattazione, salvo una serie di condizioni in cui si disattiva automaticamente:

  • il prezzo del gas scende sotto a 180 €/MWh per tre giorni lavorativi consecutivi;
  • la Commissione europea dichiara uno stato di emergenza a livello regionale o dell'Unione conformemente al regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento.

Inoltre è previsto un "meccanismo di sospensione" per disinnescare il tetto, qualora siano individuati rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, la stabilità finanziaria, i flussi di gas intra-UE o rischi di aumento della domanda di gas. Viene anche predisposto un sistema di monitoraggio.

Il meccanismo di correzione del mercato sarà sospeso, in particolare, se la domanda di gas aumenta del 15% in un mese o del 10% nel corso di due mesi consecutivi, se le importazioni di GNL diminuiscono significativamente o se il volume delle operazioni in derivati TTF diminuisce significativamente rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

La decisione di sospensione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ed entrerà in vigore il giorno successivo.

Il tetto sul prezzo del gas entrerà in vigore il 15 febbraio 2023.

Tetto al prezzo del gas, una lunga trattativa

L'intesa sul tetto al prezzo del gas è stato raggiunta dopo mesi di trattative tra i paesi comunitari, in cui quelli che più convintamente hanno spinto per questa misura - soprattutto Italia, Francia e Spagna – hanno dovuto vincere le resistenze dei paesi contrari. Germania, Austria e Paesi Bassi si sono maggiormente opposti all'introduzione del tetto sul prezzo del gas, temendo che questa misura potesse mettere a rischio le forniture. A ottobre, la Germania aveva nettamente bocciato l'introduzione del prezzo massimo.

Tra la linea dell'ex Presidente del Consiglio Mario Draghi, che proponeva un tetto al prezzo del gas slegato rispetto all'andamento del mercato, e quella della Germania, ha prevalso una via di mezzo: il compromesso rappresentato dal meccanismo di contenimento dei prezzi, in azione solo a determinate condizioni.

Rispetto al primo tetto al prezzo del gas, proposto dall'Unione Europea a fine novembre, la soglia da superare si è sensibilmente abbassata. In un primo momento, infatti, la Commissione Europea aveva proposto che il sistema si attivasse al superamento di 275 euro per megawattora per due settimane, nelle quali anche i prezzi del TTF avrebbero dovuto superare di 58 euro il prezzo di riferimento del GNL per 10 giorni consecutivi di negoziazione.

Questa prima proposta era stata giudicata negativamente da alcuni esponenti dei paesi europei, tra cui il ministro dell'Ambiente della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

Se noi applicassimo alla proposta il percorso dei prezzi dell'estate, quando è esplosa la questione gas, sarebbe inefficace in modo assoluto, perfettamente inutile

Gilberto Pichetto25 novembre, Radio 24

Sebbene, dunque, l'intesa raggiunta depotenzi la proposta di Mario Draghi, il price cap introdotto è sicuramente più efficace nel limitare le eccessive impennate del prezzo del gas. La Germania ha accettato il compromesso, confidando anche nella capacità del meccanismo di sospensione di scongiurare il rischio di carenze di forniture.

Perché un tetto al prezzo del gas

La necessità di imporre un prezzo massimo del gas si era manifestata nei mesi scorsi per rispondere agli sbalzi dei costi che avevano fatto lievitare le bollette di famiglie e imprese

A settembre, nell'annunciare un nuovo piano europeo per affrontare la crisi energetica, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva introdotto anche l'idea di un price cap per il solo gas russo.

Oltre alla necessità di contenere i prezzi e alleggerire la pressione della crisi energetica sui cittadini, l'obiettivo del price cap è anche quello di impattare negativamente sull'economia russa, così da tagliare le entrate con cui il paese finanzia la guerra in Ucraina.

Le conseguenze per famiglie e imprese

Un primo effetto del price cap si è visto sulla reazione della borsa, a seguito dell'approvazione della misura: nella serata di lunedì 19 dicembre, il gas ha chiuso al TTF in calo del 7,6% a circa 106 euro MWh. Una forte contrazione che ha segnato anche l'avvio della giornata di martedì 20 dicembre, con i future che hanno ceduto il 4,4% a 103,75 euro, dopo aver toccato un minimo a -6%.

Più difficile valutarne gli effetti nel medio e lungo periodo, soprattutto considerando che il tetto al prezzo, fissato dall'accordo, è notevolmente più alto rispetto all'attuale costo del gas, determinato dalle misure adottate dai vari paesi europei per limitare i consumi, dalla riduzione degli acquisti una volta riempiti gli stoccaggi e da un inverno insolitamente mite.

Le conseguenze del price cap, insomma, non sono di facile lettura, come sottolineato anche da Stefano Besseghini, presidente di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente):

Vediamo come reagisce il mercato e gli effetti che si determineranno nel medio periodo. Certamente in qualche maniera gli scambi verranno mitigati. Rimane un prezzo alto rispetto a quello industriale. Ma trovare un equilibrio non era facile.

Stefano Besseghini19 dicembre, Ansa

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