Bollette Luce 2024: cosa succede in caso di recesso anticipato
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Finora, il recesso anticipato era possibile in qualsiasi momento e gratuitamente, ma nel 2024 qualcosa è cambiato: la scorsa estate, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto delle disposizioni che prevedono degli oneri di recesso nel caso di cambio fornitore di energia elettrica. In quali situazioni si rischiano delle penali e cosa deve sapere il consumatore per cautelarsi? Ne parliamo qui.
Recesso anticipato: che cos’è?
Il recesso anticipato è la facoltà che i clienti hanno di terminare un contratto di fornitura di energia elettrica o gas prima della scadenza. Tale diritto può essere esercitato per qualsiasi motivo, ad esempio se il cliente non è più soddisfatto delle condizioni contrattuali o se magari ha trovato un'offerta più conveniente.
Le tempistiche per recedere un contratto di fornitura di energia elettrica e gas sono stabilite da ARERA, che prevede che il consumatore si rivolga direttamente al nuovo fornitore. Quest'ultimo, entro e non oltre il giorno 10 del mese precedente al cambio, comunicherà la richiesta di recesso al vecchio gestore tramite il SII (Sistema Informativo Integrato).
Se il cliente desidera cessare la fornitura di energia elettrica o gas senza cambiare fornitore, deve comunicare la sua volontà al proprio gestore con un preavviso di almeno un mese. La richiesta di recesso deve essere inviata direttamente dal cliente, tramite raccomandata.
- Cosa serve per recedere un contratto luce e gas?
- Dati anagrafici dell'intestatario dell'utenza
- Dati relativi alle utenze: POD per l'energia elettrica e PDR per il gas
- Autolettura del contatore
- Giorno in cui presumibilmente deve essere disattivata la fornitura
- Indirizzo della fornitura
- Richiesta scritta di recedere il contratto di fornitura
Penali per il recesso anticipato
Fino al 2023, il cambio di fornitore di energia elettrica era gratuito era possibile recedere in qualsiasi momento. Dal primo gennaio 2024, invece, sono entrate in vigore le disposizioni di ARERA - Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - che prevedono la possibilità, per i venditori, di introdurre delle penali per il recesso anticipato. Ma solo a determinate condizioni:
- Contratti di energia elettrica di durata determinata e a prezzo fisso
- Contratti a tempo indeterminato con condizioni economiche a prezzo fisso di durata determinata
- Contratti a prezzo fisso che, allo scadere di tale prezzo, prevedono un passaggio ad un prezzo variabile
In questi ultimi due casi, gli oneri potranno essere applicati solo limitatamente al periodo di validità delle condizioni economiche a prezzo fisso. In ogni caso, è importante ricordare che quella di applicare una penale per il recesso anticipato è solo una possibilità in mano ai fornitori di energia, che non sono obbligati a inserirla nei contratti.
A quanto ammonta la penale?
A ogni modo, la penale non può essere sproporzionata rispetto ai costi effettivamente sostenuti dall'azienda fornitrice di energia.
La somma richiesta deve in ogni caso essere proporzionata e non può eccedere la perdita economica direttamente subita dal venditore dello scioglimento anticipato del contratto, ivi compresi i costi legati a eventuali pacchetti di investimenti o servizi già forniti al cliente nell'ambito del contratto e l’onere di provare l’esistenza e l’entità di tale perdita economica diretta grava sul venditore.
Proprio per questa ragione, ARERA prevede che i costi di recesso siano parametrati al tempo che manca alla scadenza del contratto. Qualora invece la penale fosse applicata ai contratti già in essere, essendo una modifica unilaterale rilevante, è necessario che venga comunicata esplicitamente al cliente, che è chiamato ad approvarla per poter procedere.
Obbligo di trasparenza
Sulla possibilità di inserire penali per il recesso anticipato, ARERA sottolinea come i fornitori di energia elettrica debbano garantire una corretta informazione ai propri clienti, ribadendo:
L’obbligo in capo ai venditori, in occasione della proposta di un’offerta di un contratto di fornitura nonché nel contratto medesimo, di comunicare al cliente finale la somma di denaro richiesta per il recesso anticipato; l’onere di recesso deve essere specificamente approvato e sottoscritto dal cliente finale e il venditore è tenuto a specificare che la somma di denaro indicata in contratto costituisce un importo massimo che potrebbe essere ridotto in ragione dell’effettiva perdita economica diretta derivante dal recesso anticipato del cliente finale.
La reazione dei consumatori
Le associazioni dei consumatori non hanno accolto positivamente la delibera ARERA: il Codacons ha definito “del tutto illegittimi” gli oneri di recesso anticipato per i clienti domestici e le piccole imprese scattati dal primo gennaio 2024. Proprio per questo, l’associazione ha preparato un ricorso al Tar del Lazio contro la delibera e sta studiando la possibilità di una class action.
Si tratta di un evidente squilibrio tra le parti, che vede i fornitori di energia in posizione privilegiata rispetto agli utenti ingiustamente danneggiati dalla previsione di penali in caso di recesso dai contratti. Una misura che lede tutti i principi della concorrenza, e avrà ripercussioni economiche per i consumatori, impedendo loro di passare ad altro operatore con tariffe più vantaggiose pena il pagamento di questa nuova tassa.
Cambio fornitore in 24 ore
Come abbiamo visto, tra le critiche mosse alla Delibera ARERA c'è anche quella per cui l’inserimento di penali possa rendere più difficile cambiare operatore e, di conseguenza, mettere a rischio la libera concorrenza.
Un passo che, dunque, sembrerebbe viaggiare in opposta direzione rispetto alla roadmap di ARERA che punta a snellire le procedure tecniche per il cambio fornitore, così da permettere il passaggio dal vecchio al nuovo in 24 ore lavorative.
L’idea, infatti, di un cambio fornitore più agile, dai tempi più rapidi, risponde all'esigenza di rendere il mercato dell'energia più dinamico ed efficiente, partendo dal presupposto che la possibilità di passare da un fornitore all'altro in tempi celeri incoraggi i clienti finali a cercare offerte energetiche migliori, stimolando così la concorrenza fra gli operatori.