Coronavirus: le conseguenze sulle energie rinnovabili

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Coronovirus: le conseguenze sull'energia rinnovabile e il cambiamento climatico.

Con l'impatto del Coronavirus su scala globale, i singoli governi nazionali, impegnati con misure sempre più drastiche per rallentare la diffusione, sono alle prese con i primi conteggi e con le prime conclusioni sulle conseguenze di una, inevitabile, recessione sulle proprie economie.

L'IEA - International Energy Agency - ha lanciato un primo monito: la pandemia metterà a rischio il futuro dell’industria delle rinnovabili.

Costante tema del cambiamento climatico

Il timore prevalente è che una recessione economica globale possa intaccare duramente la domanda di energia e ridurre la quantità di finanziamenti e investimenti disponibili rivolti all'energia rinnovabile. Questo costituirebbe una grave occasione persa - sostiene l'Iea - in quanto la crisi internazionale del virus ha una carattere temporaneo, a differenza della minaccia rappresentata dal cambiamento climatico che impone un incessante riduzione delle emissioni globali in questo decennio.

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Lo scoppio dell'epidemia ha toccato prima l'economia cinese, la cosiddetta fabbrica del mondo, con ovvie ricadute sull'economia globale. Con il blocco della macchina produttiva cinese e la drastica diminuzione della domanda energetica ha trascinato con sé un significativoabbattimento delle emissioni di CO2, implicando un calo di 100 milioni di tonnellate.

Prezzo del petrolio in calo: rinnovabili meno attrattive

I paesi del Golfo Persico (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi) per primi hanno subito il blocco dell'export verso la Cina, che da sola assorbe un quinto della loro produzione petrolifera. Con la chiusura delle attività petrolifere cinesi, e il crollo della domanda energetica, il prezzo del petrolio è caduto del 20% da inizio anno. Basti pensare che nel Golfo il 70% delle entrate dipende dall'oro nero.

Se il calo del prezzo del petrolio favorisce tutti quei paesi energivori privi di risorse proprie, il forte declino del mercato petrolifero potrebbe minare la transizione verso un modello di energia pulita. Infatti, un tipo di energia più economica porta ad essere più sfruttata dai consumatori ma soprattutto in modo meno efficiente. In questo modo l'energia rinnovabile e tutto ciò che la riguarda perde il suo fascino e questorischia di provocare un indebolimento di tutti gli sforzi globali sul fronte climatico.

Tecnologie di energia pulita

Può sembrare un paradosso, visto il modello produttivo che la contraddistingue, ma la Repubblica Popolare Cinese è la principale fonte di produzione globale di molte tecnologie di energia pulita, come pannelli solari, turbine eoliche e batterie per auto elettriche. L'economia cinese colpita duramente per contenere il virus, ha subito un duro colpo nella catena di approvvigionamento per alcune tecnologie e componenti. Negli Usa, ad esempio, la più grande minaccia legata all'emergenza coronavirus è un blocco dell'eolico. Uno stop metterebbe a rischio centinaia di progetti, con effetti a catena su tutto il comparto industriale.

Riduzione emissioni CO2 nel 2019Qui il nostro articolo di approfondimento sulla riduzione delle emissioni di CO2 nel 2019 grazie al contributo delle fonti rinnovabili e di una riscoperta dell'energia nucleare.

L'auspicio espresso dall'Iea è che i governi, a fronte dell'emergenza, possano utilizzare la situazione attuale per intensificare i loro sforzi sul cambiamento climatico e lanciare investimenti sulle tecnologie pulite. La riduzione delle emissioni di CO2 a causa dell'impatto del coronavirus sull'attività economica rischia di rivelarsi superfluo se i governi e le grandi aziende non rispetteranno i loro impegni contro il cambiamento climatico.

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