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Agcom multa Vodafone per rincari e recesso non gratuito

Aggiornato in data
min di lettura
Vodafone multata dall'Agcom a causa del recesso non gratuito

Ci risiamo! Vodafone è stata recentemente sanzionata dal garante Agcom perché non ha rispettato le recenti disposizioni legate al recesso gratuito a seguito di modifiche unilaterali del contratto e per non aver effettuato una comunicazione chiara ed esaustiva in alcune offerte commerciali legate sia alla linea fissa, sia mobile. 

  • In 3 minuti
  • Vodafone è stata multata dal Garante Agcom per una somma di 580.000€
  • Le principali motivazioni della sanzione trovano riscontri nella scarsa trasparenza dell'operatore nell'evitare rincari per gli utenti e per il recesso, non sempre gratuito, in caso di modifiche unilaterali del contratto.

Altre sanzioni in arrivo dall'Agcom per Vodafone!

L’Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si è pronunciata nuovamente in merito alla poca trasparenza messa in atto da alcuni operatori telefonici.

In questo caso a essere multata, per un ammontare totale di 580.000 €, è stata Vodafone Italia con la delibera n. 192/19/CONS. Le cause della multa? Il non aver rispettato la gratuità del diritto di recesso legato a modifiche unilaterali del contratto (in alcuni casi, infatti, ha continuato a far pagare le rate del contributo di attivazione della linea fissa), la scarsa chiarezza in merito al tempo limite per poter richiedere il recesso gratuito per modifiche unilaterali del contratto e per aver rincarato i prezzi di alcune offerte mobile vendute ai clienti con la formula del "prezzo bloccato per sempre".

Esaminando tutta la cronistoria, Vodafone non è stata l’unica a subire le sanzioni dell’Autorità per le telecomunicazioni. Infatti, anche Tim e Wind-Tre hanno dovuto pagare multe salatissime (quasi 3 milioni di euro) e Fastweb per circa 360.000 €. A quanto pare, nessun gestore telefonico sembra immune dalle violazioni.

Quando il recesso è (completamente) gratuito?

In base alle recenti direttive provenienti proprio dall'AGCOM sono essenzialmente 3 i casi in cui gli utenti possono esercitare il diritto di recesso (completamente) gratuito legato alle offerte internet fisso e mobile:

  • quando esercitano il diritto al ripensamento entro 14 giorni (o 10 giorni lavorativi) dalla conclusione del contratto;
  • nel caso di modifiche unilaterali del contratto messe in atto dall'operatore: tali modifiche hanno obbligatoriamente decorrenza a distanza di 30 giorni dall'invio della comunicazione della loro entrata in vigore. Solitamente gli operatori inviano degli SMS nel caso di offerte mobile, o delle e-mail nel caso di offerte internet fisso. Vodafone Italia è stata multata in tal senso, sia per non aver rispettato la completa gratuità di questa forma di recesso (facendo pagare ad alcuni clienti le rate di attivazione restanti), sia per aver avuto uno stile comunicativo poco chiaro che ha confuso i clienti spingendoli a fraintendere il limite massimo entro il quale poter richiedere il recesso gratuito. Questi clienti, quindi, si sono visti addebitare ingiustamente i costi di disattivazione e di recesso anticipato legati alle loro offerte.
  • nel caso di recesso per giusta causa, ovvero quando l'operatore non rispetta i vincoli contrattuali legati ai servizi erogati al cliente. L'esempio più classico si ha quando la velocità della connessione internet fissa è inferiore alla banda minima garantita contrattualmente dall'operatore. 
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Ricapitolando, quindi...

In poche parole:

 Se hai sottoscritto con un operatore una tariffa internet per mobile con la formula del prezzo bloccato "per sempre", in caso di aumenti applicati, tra l'altro, senza l'avviso di modifica unilaterale del contratto, hai comunque diritto al recesso gratuito senza costi né penali.

 Il recesso gratuito per modifiche unilaterali del contratto può essere richiesto dal cliente entro 30 giorni dalla ricezione dell'avviso dal proprio operatore.

 Questo tipo di recesso gratuito è sempre completamente gratuito.

 Puoi disdire il tuo contratto internet fisso o mobile in qualsiasi momento di tua spontanea volontà. In tal caso, però, gli operatori hanno il diritto di chiedere il pagamento dei costi di disattivazione e di eventuali costi legati al recesso anticipato (che possono comprendere, per esempio, le rate residue del contributo di attivazione se presente o la restituzione di sconti applicati in fase di sottoscrizione del contratto). Tali costi devono essere comunicati adeguatamente al cliente (sul sito web dell'operatore, per esempio, e/o all'interno del contratto) per assicurare un'adeguata trasparenza. In più, i costi di recesso devono essere adeguati alla quota mensile sostenuta dal cliente a garanzia del pagamento del "minor costo possibile".

 Hai deciso di disdire di tua volontà il contratto internet o mobile? Devi comunicarne la motivazione al tuo operatore indicando semplicemente se si tratta di disdetta per chiusura della linea telefonica o per migrazione verso altro operatore (le spese che sostengono gli operatori, infatti, cambiano così come i costi di recesso anticipato che possono addebitare ai clienti).

 In caso di recesso anticipato e in presenza di eventuali rate residue del contributo di attivazione o legate, per esempio, all'acquisto di dispositivi in concomitanza dell'attivazione dell'offerta sottoscritta, il cliente ha sempre il diritto di scegliere se saldare le rate in un'unica soluzione o se continuare il pagamento mantenendo attiva solo la rateizzazione.

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