Il Modem Resta Libero: Ecco la Sentenza del TAR. Cosa Cambia

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La sentenza del tar del lazio contro TIM e Wind

Torniamo a parlare di modem libero. Il TAR regionale del Lazio si è espresso in riferimento al ricorso effettuato dagli operatori subito dopo i provvedimenti del garante Agcom. Vediamo le conseguenze per TIM e Wind Tre e cosa cambia per i clienti casa.

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Il modem è salvo!

Eh già! TIM e Wind Tre perdono il ricorso recentemente effettuato a seguito della condanna di Agcom. Infatti, è del 28 gennaio 2020 la sentenza del TAR del Lazio che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai principali player del mercato internet casalingo. Il 28 gennaio scorso è stata oramai archiviata una situazione che restava pendente da circa due anni: il modem libero.

Ma cos’è il modem libero? Tutto nasce nel 2018 a seguito della delibera 348/18/CONS dell'Autorità Garante per le Telecomunicazioni (AGCOM). Tale provvedimento intende appoggiare gli utenti che hanno una connessione internet casalinga, sollevandoli dall'obbligo di dover usufruire obbligatoriamente del modem fornito loro secondo formula di noleggio o di comodato d'uso dall'operatore. Tra i vari dispositivi, ricordiamo ad esempio TIM Hub di TIM oppure la famosa Vodafone Station dell'operatore rosso oppure l'arcinoto Fastgate di Fastweb.

Nessun obbligo per l’utente: net neutrality

Nel caso di specie, l'Agcom si è dimostrata sin da subito contraria all’avallo di misure-compromesso da parte degli operatori che portassero ad un aggravio di spese per l'utente. Ricordiamo che, in questo caso, TIM e Wind Tre venivano accusate di forzare l'utente a dover noleggiare un modem e di utilizzare tale leva per impedire un eventuale migrazione di quest’ultimo verso altri operatori. Se l'utente avesse voluto recedere dal contratto, si sarebbe visto sottoporre cifre elevatissime per "liberarsi" dall'incombenza dell'affitto del dispositivo.

Le cifre erano tutt'altro che irrisorie, alcune centinaia di euro, oltre le 300 in alcuni casi. Tali addebiti venivano inseriti direttamente in bolletta telefonica e non lasciavano alcuno scampo al cliente. Ravvisate in queste dinamiche delle condotte commerciali scarsamente trasparenti, se non addirittura scorrette, l'Autorità ha aperto un lungo e complicato cammino di lotte in favore del consumatore. Tale misura viene rivendicata, soprattutto dalla direttiva europea sulla Net Neutrality o neutralità della rete, secondo la quale resta diritto inviolabile dell'utente quello di poter scegliere il proprio modem o router attraverso il quale potersi collegare liberamente a Internet.

Cosa cambia con il modem libero?

Cosa cambia dopo la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio? Si distinguono due casi diversi:

  • Se vuoi sottoscrivere un contratto per l'attivazione di una linea fissa con Wind Tre o TIM, puoi scegliere un modem qualsiasi e non sarai vincolato ad utilizzare quello di proprietà del gestore telefonico;
  • Se sei un cliente che noleggia o possiede in comodato d'uso il modem o router dell'operatore, potrai disdire il contratto senza dover sostenere il pagamento di alcuna penale. Potrai scegliere se comprare o restituire l'hardware già in tuo possesso, e ciò non potrà costituire un vincolo di scelta.

La sentenza non è retroattiva. Va vista, quindi, come uno spartiacque che marca il confine della trasparenza, in tutto favore del consumatore, ma soprattutto in favore della determinazione di una libera scelta.

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