Fallimento fasce orarie: è ormai impossibile abbassare le bollette luce con questo strumento
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La diffusione delle fonti rinnovabili ha trasformato il mercato energetico rendendo le attuali tariffe biorarie obsolete: le differenze tra le fasce orarie sono ormai minime, non permettendo più un reale risparmio anche a quei consumatori che vi prestano particolare attenzione.
Per anni, anche noi del team Selectra, abbiamo promosso le fasce orarie, come utile strumento di risparmio per tutti quei consumatori che sapevano adattare le proprie abitudini di consumo agli orari in cui l'energia elettrica aveva il costo più basso. Parliamo delle fasce F2 e F3 (in particolare), che vanno rispettivamente:
- dal lunedì al venerdì dalle 7:00 e alle 8:00 e dalle 19:00 e alle 23:00, e il sabato dalle 7:00 alle 23:00;
- dal lunedì al sabato dalle 23:00 e alle 7:00 del mattino, e tutto il giorno di domenica e nei festivi.
L'arrivo delle fonti rinnovabili e lo sviluppo del settore fotovoltaico hanno però cambiato radicalmente la situazione, costringendo i consumatori a trovare altri metodi per risparmiare. Cerchiamo di capire perché.
Fasce orarie: cosa sono e perché sono state introdotte
Per fornire una definizione precisa delle fasce orarie, ci affidiamo a quanto riportato sul sito dell'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).
"Sono periodi di tempo ai quali corrispondono diversi prezzi dell’energia".
Le 24 ore giornaliere quindi vengono divise in tre fasce, a cui corrispondono dei prezzi dell'energia differenti: finora l'F1 è stata sempre la più "cara", perché in quel momento della giornata, la domanda di elettricità è decisamente più elevata (essendo in attività anche gli uffici e le imprese). Per avere ulteriori dettagli, consigliamo la lettura della guida dedicata appunto alle fasce F1, F2 e F3.
In origine, le fasce orarie sono state introdotte nel sistema energetico italiano con lo scopo di incentivare nei cittadini un comportamento consapevole, spingendoli a consumare meno nelle ore di punta, così da evitare sovraccarichi nella rete. Nel 2012 l’ARERA (che all'epoca si chiamava ancora AEEG) aveva stimato che, se tutte le famiglie italiane avessero spostato il 10% dei consumi nei periodi della giornata in cui il costo dell'elettricità era più basso, si sarebbe ottenuta una riduzione di CO2 pari a 450mila tonnellate l’anno (la stessa quantità equivalente a 180.000 voli andata e ritorno da Roma a New York).
Ma la salvaguardia dell'ambiente non era l'unico aspetto interessante: i consumatori avrebbero ottenuto dei grossi risparmi sulle bollette elettriche, rispetto a chi aveva preferito una tariffa monoraria (che prevede stesso prezzo in tutte le ore della giornata), semplicemente concentrando la maggior parte dei consumi quotidiani di sera.
Questa idea è arrivata fino ai giorni nostri: effettivamente, un sondaggio condotto da Selectra negli scorsi mesi ha mostrato che il 43,6% degli italiani è tuttora molto attento alle fasce orarie.
Tuttavia questa "accortezza" si è dimostrata attualmente inutile.
Il fallimento delle fasce orarie: ecco cosa ha scoperto Selectra
Analizzando continuamente i prezzi dell'energia elettrica, recentemente i nostri esperti si sono accorti di un particolare:
Periodo | PE monoraria (€/kWh) | PE F1 (€/kWh) | PE F2 (€/kWh) | PE F2 (€/kWh) |
---|---|---|---|---|
II Trimestre | 0,0822 | 0,0831 | 0,0817 | 0,0817 |
I Trimestre | 0,131 | 0,137 | 0,128 | 0,128 |
Prezzo energia del mercato tutelato nel 2024. La misurazione si ferma al II trimestre perché a luglio la Maggior Tutela ha cambiato forma, iniziando a offrire i suoi servizi solo ai clienti vulnerabili.
Ponendo la nostra attenzione ai soli primi due trimestri del 2024, appare evidente che le differenze tra le varie fasce non siano così marcate, anche mettendole a confronto con il prezzo energia monorario.
Questo importante dato ha dato il via a un'analisi che ha reso palese il fallimento di questo sistema tariffario. Come mostra l'immagine seguente, dal 2007 ai giorni nostri, le differenze di spesa tra tariffa monoraria e bioraria si sono assottigliate, fino a raggiungere appena l’1,1% nel secondo trimestre del 2024.

Com'è cambiato il mercato con lo sviluppo del fotovoltaico?
La causa di questa trasformazione è imputabile allo sviluppo delle fonti rinnovabili e in particolar modo del fotovoltaico: è passato dai 13 GW di potenza nel 2012 agli oltre 30 GW raggiunti a fine 2023.
In linea generale, non consumando combustibile fossile, le fonti rinnovabili hanno costi ridotti di produzione: per questo nelle ore diurne, il fotovoltaico ha sostituito sempre di più le onerose centrali elettriche "tradizionali".
Di contro, il prezzo del gas è aumentato negli ultimi anni, facendo salire il costo della produzione termoelettrica, su cui si poggia il sistema energetico in assenza delle rinnovabili (quindi durante le ore serali o in presenza di condizioni metereologiche avverse). Ecco perché le fasce F2 e F3 non risultano essere più "economiche" come in passato.
Com'è possibile risparmiare oggi? I consigli degli esperti Selectra!
"È fondamentale informare correttamente i consumatori, in modo da permettere loro di muoversi nel mercato energetico non più come spettatori ma come protagonisti. La mancata differenziazione delle tariffe può essere vista come un limite sia per i fornitori che non possono commercializzare offerte multiorarie vere, sia per i consumatori che non possono risparmiare gestendo attivamente i loro consumi".
Questo è il pensiero di Flavia Masci, Responsabile Energia di Selectra Italia. Secondo l'esperta, nel lungo periodo, sarebbe utile iniziare a ragionare non più in termini di "fasce orarie" ma di "tariffazione oraria", così come accade in Spagna. Nella penisola Iberica esiste già un mercato con 24 prezzi giornalieri che variano ogni ora a seconda della domanda e dell’offerta. Quotidianamente, questi dati vengono divulgati affinché il consumatore possa orientarsi e ottenere un risparmio notevole, se riesce ad adattare le proprie abitudini.
Sicuramente un sistema che incentiva le pratiche di demand-response, tiene maggiormente conto della volatilità delle fonti rinnovabili, come eolico e fotovoltaico: entrambe sono intermittenti e dunque soggette a oscillazioni dipendenti dalle condizioni metereologiche.
Ovviamente si tratterebbe di un ulteriore cambiamento nel mercato energetico italiano dalla portata non indifferente e che richiederebbe sicuramente molto lavoro da parte delle autorità competenti in materia. Cosa possono fare allora i cittadini nel breve periodo? Ecco qualche piccolo consiglio per risparmiare:
- scegli la tariffa di energia elettrica più adatta alle tue esigenze;
- acquista elettrodomestici di ultima generazione;
- spegni le luci e gli apparecchi elettronici quando non veramente necessari;
- sfrutta i programmi ecologici quando sono in funzione gli elettrodomestici.
La scelta di un'offerta luce conveniente e la riduzione netta dei propri consumi porterà a cospicui risparmi in bolletta, non facendo sentire la nostalgia delle fasce orarie.