La tecnologia 5G è sicura: lo dice ICNIRP. Ecco lo studio

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5G sicuro per la salute

Negli ultimi mesi, i cittadini italiani sono in apprensione per quanto riguarda ipotetici rischi per la salute a causa delle emissioni delle antenne del 5G di smartphone e dispositivi intelligenti. Il 5G è una tecnologia sicura per la salute. Lo dice la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP). Ecco le ultime notizie.

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Il 5G è sicuro

L’ICNIRP, la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti, ente riconosciuto dall’OMS e dall’ILO, ha recentemente pubblicato uno studio in cui si sono analizzati gli effetti derivanti dalle onde utilizzate per il nuovo standard tecnologico 5G. Ebbene, dopo 7 anni di studi e offerte 5G già sul mercato, la Commissione sancisce la tecnologia 5G come sicura.

Secondo i criteri standard di produzione ed emissione degli apparati di comunicazione quali, antenne e smartphone, ad oggi, non sono riscontrabili rischi per la salute. In Italia, pur essendo alcuni dei gestori ancora in fase di sperimentazione o di lancio, il nuovo protocollo sembra far discutere una buona fetta di cittadini. In concreto, la preoccupazione riguarderebbe le potenziali ripercussioni negative sulla salute pubblica. Lo sappiamo, il 5G avrà una copertura capillare e, per questo, necessita di avere antenne distanti 500-600 metri l’una dall’altra.

ICNIRP aggiorna le linee guida

Ma chi è effettivamente l’ICNIRP? Possiamo fidarci? L’ICNIRP è un gruppo di esperti indipendenti che è stato formato per valutare i risultati e gli effetti dovuti alle radiazioni non ionizzanti e i campi elettromagnetici sulla salute. I membri della commissione sono scelti tra i più esperti nel campo fisico, biofisico, della medicina e dell'epidemiologia. Ovviamente non possono essere dipendenti di aziende private, né tantomeno avere rapporti economici con quest'ultime.

Lo studio effettuato riguarda più in generale i campi elettromagnetici delle antenne 5G, includendo comunque le tipologie di onde generate da dispositivi ed apparati wireless di ciascun tipo: radio AM, Dab, Wi-FI, Bluetooth, 3G e 4G. A mancare, erano proprio le frequenze utilizzate dal 5G, per cui l’aggiornamento delle linee guida è significativo proprio alla luce dell’utilizzo della nuova tecnologia di trasmissione dati. ICNIRP ha inteso introdurre regole più stringenti per le frequenze maggiori ai 6 Ghz. Vi ricordo che, in Italia, saranno impegnate con il 5G le bande di frequenza sui 700 Mhz, sui 3,7 GHz e 26 GHz.

Stop 5G

Nonostante tali rassicurazioni, sale il numero di Comuni italiani che hanno provveduto a emanare ordinanze che blocchino la sperimentazione della tecnologia 5G. Ad oggi, secondo il sito alleanzaitalianastop5G, un comitato apartitico di cittadini preoccupati per la salute pubblica, sono 178 i comuni italiani che hanno bloccato la tecnologia 5G e 2 le Regioni italiane che hanno approvato misure di precauzione. Anche durante l'anno scorso l'ISS, Istituto Superiore di Sanità, aveva rassicurato nel corso di un'interrogazione alla Camera, sull'assenza di rischi relativi alle emissioni che rientrano nelle linee guida internazionali OMS e IARC.

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