Terna: il lockdown e le ripercussioni sui consumi di energia

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Terna: il lockdown e le ripercussioni sui consumi di energia.

Se a Maggio è iniziata la seconda fase della gestione della pandemia coronavirus con una parziale riapertura delle attività e della circolazione, il mese di Aprile, al contrario, ha visto la piena quarantena sia per la circolazione che per le attività, salvo eccezione di quelle produttive.

Attraverso il comunicato stampa rilasciato da Terna, pubblicato il 21/05/2020, è possibile fotografare i consumi energetici in Italia nel mese di Aprile e individuarne le differenze rispetto all'anno precedente.

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Aprile 2020: domanda di elettricità 19,9 miliardi di kWh

Secondo quanto rilevato dal recente comunicato, la domanda di elettricità in Italia è stata di 19,9 miliardi di kWh, in diminuzione del 17,2% rispetto allo stesso mese del 2019. La riduzione dei consumi registrata, naturalmente, risente delle misure introdotte per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid-19.

Qual è il ruolo della società Terna?Con oltre 72.000 km di linee elettriche, Terna si occupa della trasmissione dell'energia elettrica sulla rete ad alta e altissima tensione. A fronte di questo delicato lavoro, per termini di sicurezza, Terna opera in regime di monopolio ed è quindi proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale italiana dell’elettricità

Con l'adozione del lockdown soprattutto per quanto riguarda i mesi di marzo e aprile, la domanda dell'energia elettrica è caduta vistosamente. Basti pensare allo stop e alla chiusura delle attività commerciali, a esclusione di quelle produttive, e delle agenzie immobiliari causando una brusca frenata sull'intero mercato immobiliare. Soltanto con la riapertura dei cantieri, a partire dal 27 aprile, poco prima dell'inaugurazione della fase 2 del lockdown, il mercato immobiliare ha ripreso una parziale riattività.

Il quadro territoriale

Nel complesso a livello territoriale la variazione tendenziale di aprile 2020 sui consumi di energia elettrica, con un calo del 7,5% rispetto al mese precedente (marzo 2020) è risultata ovunque negativa. Come è evidente il Nord Italia (Val d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli ed Emilia-Romagna) registra il calo più decisivo: si tratta dell'area più colpita dalla pandemia e al tempo stesso la più industrializzata.

  • (-20,3%) al Nord;
  • (-16%) al Centro;
  • (-11,2%) al Sud.

In generale le misure messe in atto dal governo per affrontare l'emergenza Coronavirus hanno modificato le nostre abitudini e le attività produttive a livello nazionale. Se il calo dell'energia elettrica ha riguardato in un primo momento soltanto il Nord Italia verso la fine del mese di febbraio con la costituzione delle zone rosse, dopo l’estensione dei vincoli legati all’emergenza sull’intero territorio italiano, l’impatto negativo sul sistema elettrico in termini di profilo di potenza assorbita, generazione e prezzi si è accentuato evidenziando gli effetti sociali e produttivi del sistema Paese.

Ruolo delle fonti rinnovabili durante il lockdown

Nell'insieme nel mese di Aprile, a causa della riduzione dei consumi la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 95,9% soltanto con la produzione nazionale, il restante 4,1% dal saldo dell'energia scambiata con l'estero. All'interno della produzione nazionale, le fonti rinnovabili hanno registrato nel dettaglio: 

  • produzione geotermica (+1,1%);
  • idroelettrica (+10,4%);
  • fotovoltaica (+26,9%);
  • fonte eolica (-14,3%);
  • termoelettrica (-21,4%).

Come analizzato dal rapporto di Terna, nel corso del lockdown, in particolare nel mese di Aprile, la produzione da fonti rinnovabili ha coperto il 47% della domanda, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (36%).

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