Coronavirus e Lockdown Energetico: Crolla la Domanda in Italia e in Spagna

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Calo produzione energia elettrica a causa del Lockdown

Con un ritardo di dieci giorni rispetto all'Italia, anche la Spagna, a causa del lockdown, per contenere la pandemia, sta affrontando lo stesso fenomeno italiano degli ultimi giorni: il calo della domanda di energia e la riduzione dei prezzi.

Un fenomeno prevedibile per via della chiusura delle attività industriali in corso non solo più in Italia ma in Europa in generale.

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Cosa significa calo della domanda di energia?

L'ultimo decreto del Governo Conte, firmato il 22 marzo, individua i settori della raffinazione e della produzione di energia, ma anche di prodotti chimici, di gomma, di plastica e d'alluminio tra quelli essenziali per cui è consentito continuare le operazioni produttive. All'interno del Decreto stesso possiamo leggere tra le attività essenziali "Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata" corrispondente al codice ateco numero 35.

Eppure, nella seconda settimana di marzo, il volume di energia sul mercato della Borsa Elettrica Italiana, nota fra gli addetti ai lavori con l'acronimo di IPEX (Italian Power Exchange), dunque il mercato fisico per lo scambio dell'energia elettrica, ha registrato un contraccolpo di circa il 5% con 5,4 TWh negoziati nella settimana al 15 marzo.

Cosa comporta per noi un calo della domanda dell'energia elettrica?Da questo fenomeno possiamo quindi dire che il calo della domanda dell'energia degli ultimi giorni, testimonia la difficoltà dei fornitori del mercato, pur rientrando tra le aziende di carattere essenziale del decreto, ad acquisire energia per i loro clienti. Infatti, in alcuni casi, diverse operazioni svolte dai fornitori del mercato, soprattutto quelle che impongono l'intervento di un tecnico e che non possono eseguirsi da remoto, tra cui gli allacciamenti (ovvero l'installazione di nuovi contatori), sono state temporaneamente sospese.

All'interno della borsa elettrica, i produttori offrono l'energia prodotta dalle centrali (offerta) ed i fornitori acquistano l'energia per i loro clienti finali (domanda); in altre parole si tratta di un sistema organizzato di offerta, di vendita e di acquisto di energia elettrica. Questo crollo del volume di energia, nel corso del mese di marzo, dimostra chiaramente, a causa delle misure restrittive adottate dal governo, lo stallo degli attori del mercato energetico e quindi la loro difficoltà nell'acquistare energia per i clienti finali.

Media del crollo del prezzo

Il sistema organizzato all'interno della borsa elettrica prende in esame i prezzi dell'energia elettrica che possono essere consultati con riferimento alla media di tutte le ore (baseload) o con riferimento alle sole ore di picco in cui si consuma di più (peakload, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20). Anche su questo fronte, rispetto a quanto registrato prima del lockdown, i prezzi sono scesi.

In generale i consumi elettrici in Italia sono calati nelle ultime settimane: il nord Italia, ovvero il tessuto industriale del paese, nonché l'area più colpita dall'emergenza, ha subito il calo dei consumi più evidenti.

Situazione in Spagna

In Spagna, con un ritardo di circa 10 giorni rispetto all'Italia, si sta avviando verso gli stessi effetti economici. Nel frattempo anche in Spagna le grandi aree industriali sono già state chiuse, compresi i più grandi stabilimenti automobilistici del paese, con conseguente calo della domanda totale di energia: infatti la domanda nella settimana dal 16 al 22 marzo è stata di 4,3 TWh, in calo del 9% rispetto alla settimana precedente.

Tuttavia, anche prima della chiusura, alcuni grandi settori industriali, come metalli, prodotti chimici e automobili, hanno mostrato cifre negative per febbraio, ciò significa che la domanda di energia in Spagna è in calo da quasi due anni.

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